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Processionaria, piccolo insetto-grande pericolo!

Premessa

Con la bella stagione si sa, a tutti viene voglia di fare qualche uscita nella natura assieme al proprio amico a quattro zampe, il tepore del sole inizia a rendere piacevoli le passeggiate ed il profumo dei fiori inebria l’aria.
Noi proprietari di cani però sappiamo anche che con l’arrivo della primavera iniziano le insidie peggiori per i nostri fidati amici, come il ritorno dei parassiti e di specie animali e vegetali potenzialmente dannose per la salute.

Tra queste ricordiamo la PROCESSIONARIA, piccolo bruco peloso di circa 2-3 cm di lunghezza, che con i primi tepori primaverili abbandona il suo nido al suolo dove può accidentalmente entrare in contatto con cani e bambini.

Ciclo biologico della processionaria

Le processionarie più comuni sono quella del pino e della quercia e, come prevede il loro ciclo biologico, durante l’inverno formano dei nidi sui rami degli alberi, che appaiono come dei bianchi batuffoli di dimensioni variabili. Una volta arrivata la primavera, i bruchi escono dal nido e si dirigono tutti insieme verso il terreno, dove possono fare anche diverse decine di metri prima di trovare un luogo adatto dove interrarsi. In piena estate, infine, risalgono dal sottosuolo e sfarfallano sotto forma di falene notturne.

Nonostante le falene che vediamo in estate siano totalmente innocue, lo stesso non si può dire per i piccoli bruchi, essi infatti sono ricoperti di peluria altamente urticante, che contiene al suo interno una sostanza tossica e caustica, capace di bruciare letteralmente i tessuti con cui entra in contatto, causandone la necrosi.

Durante il loro tragitto al suolo, i bruchi si muovono in fila indiana (il nome ‘’ processionaria’’ deriva proprio da questa loro abitudine), oppure formano delle matasse che sembrano gomitoli in movimento. Questo loro strano aspetto spesso attira l’attenzione di cani e bambini, che se provano a toccare gli animaletti possono restare gravemente feriti.

Chi è maggiormente a rischio?

Gli animali maggiormente a rischio sono i cani giovani, cuccioli e razze con alto predatorio, ma spesso sono colpiti anche gli adulti.

Purtroppo sappiamo bene che il cane esplora il mondo attraverso bocca e naso, organi che sono caratterizzati da una mucosa molto sensibile, che una volta in contatto con la sostanza caustica può riportare lesioni permanentiNei casi più gravi, se l’animale ingoia la processionaria, i danni interni possono essere talmente estesi da causare l’incapacità di alimentarsi o addirittura la morte.

Quali sono i sintomi del contatto con la processionaria?

Dobbiamo allarmarci quando vediamo il nostro cane con un’importante salivazione o schiuma alla bocca, in evidente stato di dolore e disagio, inoltre non si alimenterà e non vorrà bere a causa del dolore, spesso la lingua sarà edematosa e arrossata. Se fido manifesta questi sintomi ed è stato in giardino oppure in passeggiata, tra febbraio e maggio, in zone dove c’è presenza di processionaria, è fondamentale contattare il medico veterinario per una visita urgente e per le terapie del caso.

Primo soccorso

Se il cane si lascia manipolare, è opportuno eseguire degli abbondanti lavaggi di bocca e lingua con acqua fresca, in modo da allontanare il più possibile ogni residuo di peli caustici delle processionarie, che possono perpetuare il danno man mano che restano a contatto con la mucosa.
Durante questa procedura è fondamentale utilizzare dei guanti o comunque prestare attenzione a non toccare direttamente con le mani la sostanza urticante, altrimenti rischiamo a nostra volta di subire delle ustioni.

In conclusione

Come sempre, la prevenzione gioca un ruolo chiave nel proteggere i nostri fidati compagni. L’unica arma che abbiamo a nostra disposizione è quella di evitare che il nostro cane possa avvicinarsi alle processionarie, osserviamo quindi molto bene gli alberi circostanti al giardino oppure che costeggiano le aree che frequentiamo per le passeggiate. Se c’è presenza di questo insetto, sicuramente nei dintorni ci saranno i bianchi nidi appariscenti sulle fronde dei pini, a quel punto basterà far si che il nostro cane stia alla larga da quella zona e contattare chi di dovere per la rimozione del nido stesso e la messa in sicurezza dell’area circostante.